image_pdf

di Rocco Enzo Castracane

Terry Kath - Il Chitarrista Sottovalutato dal Cuore Rock di Chicago

Con questo articolo iniziamo un viaggio in quella musica che ha rappresentato una parte fondamentale nella mia formazione culturale giovanile.

Una premessa doverosa è che chi scrive non è un musicista, non suona strumenti e l’unico rapporto diretto con la musica l’ha avuto cantando in un coro di parrocchia (mi dicevano che fossi naturalmente intonato), ma come molti nati a cavallo degli anni 60 (sì, sono un boomer) non ho potuto resistere alla potenza seduttiva del rock in tutte le sue manifestazioni ed, in particolare, al fascino della chitarra elettrica.  Pertanto, con questo articolo vorrei fare un minuscolo omaggio ai miei idoli giovanili ed in particolare agli outsider o, in generale, ai chitarristi non universalmente acclamati da critici e pubblico.

La storia del rock è costellata di icone chitarristiche che hanno catturato l’immaginazione di milioni di fan in tutto il mondo, ma insieme a delle rockstar leggendarie, ci sono musicisti straordinari che hanno brillato con l’intensità di una stella cadente, solo per rimanere per lo più nell’ombra dell’oscurità della sottovalutazione. Uno di questi chitarristi è Terry Kath, un’anima musicale nata il 31 gennaio 1946 a Chicago da Ray ed Evelyn Kath, che ci ha lasciato troppo presto, il 23 gennaio 1978.

Terry Kath è conosciuto per essere stato uno dei membri fondatori della pionieristica rock band Chicago. Non solo suonava la chitarra, ma cantava e componeva anche canzoni per il gruppo; tuttavia, nonostante il suo indiscusso talento, l’eredità di Kath è stata, in molti modi, offuscata dall’ombra di band leggendarie dell’epoca, come i Jimi Hendrix Xperience, i Doors i primi anni degli WHO, solo per citarne alcuni. E tuttavia, anche un gigante come Jimi Hendrix ha riconosciuto l’incredibile talento di Kath. Dopo aver assistito a una performance dei Chicago nel 1968 al Whisky A Go-Go di Los Angeles, Hendrix dichiarò al sassofonista Walter Parazaider (membro della band insiema a Kath): “Il tuo chitarrista è migliore di me“.

La Band dei Chicago

Nonostante i riconoscimenti di una leggenda, i critici rock sembravano non concedere abbastanza lode a Kath. Mentre la band Chicago conquistava il cuore del pubblico negli anni ’60 e ’70 con la loro miscela unica di jazz, rock e pop, molti critici continuavano a giudicare in modo negativo il lavoro della band. Ma Terry Kath meritava indubbiamente il riconoscimento, anche se non era alla ricerca di elogi. All’interno di una band composta da sette o talvolta otto membri, Kath si distingueva tenendo da solo sia le parti di chitarra ritmica che quelle soliste. Inoltre, si esibiva come voce solista in molte delle canzoni della band e faceva da corista nelle altre. Era, senza dubbio, il leader carismatico sul palco durante le esibizioni dal vivo.

Il suo genio musicale si estendeva ben oltre la chitarra. Kath aveva la rara capacità di suonare e comporre completamente a orecchio, senza leggere la musica. Questa mancanza di formalità musicale accademica non fu affatto un handicap, ma anzi contribuì a creare uno stile unico e originale, apprezzato dai suoi compagni di band che lo ammiravano profondamente. La sua educazione musicale era stata una sorta di gioco fin dall’adolescenza, quando iniziò a suonare in gruppi locali che eseguivano cover di brani popolari dell’epoca.

Nel 1967, l’ascesa dei Chicago Transit Authority – successivamente conosciuti semplicemente come Chicago – fu un’esplosione musicale che lasciò il pubblico e la critica senza parole. Il loro album di debutto omonimo presentava uno dei lavori di chitarra più brillanti e innovativi di Terry Kath, che mescolava abilmente riff blues, jazz e rock in tutta la doppia durata dell’LP. Una delle tracce più iconiche dell’album fu “Free Form Guitar“, un tour de force di oltre sette minuti di pura energia e creatività selvaggia, nato da una jam session di Kath durante una pausa pranzo.

Il secondo album della band, intitolato Chicago, mostrava ancora di più la scrittura creativa di Kath con brani come “In the Country“, “Prelude“, “AM Mourning“, “PM Mourning” e “Memories of Love“. Ma fu l’assolo di chitarra di Kath su “25 or 6 to 4“, scritto da Robert Lamm, che rimase impresso nell’anima dei fan e dei critici come uno dei migliori assoli mai registrati nella storia del rock.

Usando una Fender Stratocaster e una Gibson SG attraverso un preamplificatore Bogen e un amplificatore Dual Showman, Kath creava una gamma di suoni di amplificatori valvolari croccanti che molti chitarristi oggi invidierebbero. La sua capacità di esprimere emozioni attraverso il suo gioco e le sue voci piene di sentimento elevavano il suo stile ad un livello di maestria.

Sebbene Terry Kath sia stato raramente menzionato nelle riviste di chitarra e solo alcuni libri lo abbiano classificato tra i migliori mille chitarristi di tutti i tempi, il suo impatto e il suo talento non possono essere ignorati. Secondo molti appassionati di musica ed esperti del settore, Kath meriterebbe senza dubbio un posto nella top ten dei chitarristi rock di tutti i tempi (guardate il video qui di lato per credere).

La sua scomparsa prematura ha privato il mondo di un genio musicale in continua evoluzione. Tuttavia, l’eredità di Terry Kath vive attraverso la sua musica immortale, che continua ad ispirare musicisti di tutto il mondo. Ascoltando il suono aggressivo e rivoluzionario del Chicago di inizio carriera, possiamo ricordare con affetto e ammirazione il chitarrista sottovalutato che ha catturato il cuore del rock. E se pensi che Chicago sia solo una band di ballate pop, basta ascoltare il loro album di debutto, dove il genio musicale di Terry Kath brilla in tutta la sua grandezza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *