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La mostra che racconta la città attraverso gli occhi degli artisti stranieri

Roma, Palazzo delle Esposizioni, fino al 30 luglio

Di Giuseppe Cocchia e Rocco Enzo Castracane

Fino al 30 luglio 2023, il Palazzo delle Esposizioni di Roma presenta la mostra “Roma, a portrait”, a cura di Cecilia Canziani, con Francesca Campana e Giulia Gaibisso. Si tratta della prima edizione di un progetto che trasformerà, con cadenza annuale, il Palazzo delle Esposizioni in un osservatorio privilegiato sulle visioni e sulle ricerche degli artisti e degli studiosi stranieri che ogni anno trascorrono un periodo di residenza a Roma, ospiti delle Accademie e degli Istituti di Cultura che hanno sede in questa città sin dal Seicento. La mostra è promossa da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, Azienda Speciale Palaexpo, prodotta da Azienda Speciale Palaexpo e organizzata con la collaborazione di quindici Accademie e Istituti di Cultura stranieri a Roma.

La mostra raccoglie opere di artisti che nel tempo, accomunati dall’essere stati residenti nelle Accademie e negli Istituti di Cultura stranieri a Roma, raccontano la città come una risorsa, un materiale che seppur rappresentato con l’estraneità del loro sguardo, ne riconosce le matrici costituenti e tradizionali. Da genere pittorico, il paesaggio viene gradualmente declinato nel percorso espositivo in medium e forme diverse. Diventa una sintesi di elementi, processi, relazioni, abitudini, sguardi, contemporaneamente pertinente all’uomo, alla natura, all’insieme delle forme e delle possibilità del territorio e dell’ambiente.

Il racconto della mostra inizia dai primi anni del XIX secolo, momento in cui il confronto tra diverse personalità e scuole nazionali artistiche è particolarmente fertile, soprattutto nelle comunità temporanee che si formano d’estate, quando lasciati gli atelier in città, i pittori scoprono i suoi dintorni e dipingono en plein air. A partire da questa riflessione, la mostra ripercorre la storia delle rappresentazioni della città e dei suoi dintorni realizzate nelle varie epoche dagli artisti stranieri, che ha nel Grand Tour un momento di particolare importanza.

Il paesaggio acquista autonomia a partire dal Seicento e diventa, tra la fine del Settecento e i primi dell’Ottocento, il genere con cui la pittura si rinnova, trovando nella luce mutevole e nei colori di Roma, e dei suoi dintorni, il luogo ideale in cui sviluppare nuovi linguaggi.

Tra gli artisti presenti nella mostra ci sono Elvira Amor, Yasmina Benabderrahmane, Giacomo Balla, Sara Barker, Simon Callery, Jean-Baptiste Camille Corot, Catriona Gallagher, Josè Guerrero, Ernest Hébert, Benedikt Hipp, Julia Huete, Sophie Jung, Winifred Knights, Konstantin von Kügelgen, Jochen Lempert, Benoît Maire, Ana Mendieta, Ester Partegàs, Elise Peroi, David Schutter, Maya Schweizer,Jakob Strandgaard , Esther Boise Van Deman , William Villalongo , Hannah Villiger , Laura White . In mostra documenti e fotografie provenienti dagli archivi delle Accademie ed Istituti di cultura stranieri a Roma.

Per informazioni https://www.palazzoesposizioni.it/

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