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di Giuseppe Cocchia

È stato pubblicato recentemente il volume Universi Paralleli, prima monografia dell’artista Andrea Felice, a cura di Fortunato D’Amico, editore Giorgio Mondadori.

Abbiamo Incontrato l’autore Andrea Felice e gli abbiamo posto alcune domande sia sul suo libro appena uscito che sulla sua attività artistica.

Ci può raccontare qualcosa del suo libro?

Il volume Universi Paralleli curato dal Critico d’Arte Fortunato D’Amico per la parte artistica e dall’Art Director Daniela Pellegrini per la parte grafica, viene proposto al pubblico, con oltre 400 illustrazioni e settanta opere pubblicate.  “Universi Paralleli” è strutturato in modo molto articolato e suddiviso per decenni. Il curatore Fortunato D’Amico inizia dal primo decennio che caratterizza il mio percorso artistico, che è quello degli anni Settanta. Allora, ancora giovane studente del liceo scientifico, insieme ad alcuni amici, ho cominciato a realizzare cartoni animati con personaggi originali.  Da qui ho dato il via negli anni Ottanta ad altre esperienze creative.  Nei decenni successivi l’evoluzione ed espressione artistica viene influenzata dagli eventi storici del momento, poiché le mie opere richiamano alcuni avvenimenti che vengono meglio raccontati da un breve testo di Fortunato D’Amico.

Questo libro è stato scritto con il contributo del Curatore Fortunato D’Amico, di Giuliana Bizzarri, mia madre, fonte dei miei ricordi infantili, di Ferruccio Capitani, di Claudio Crescentini, dello stesso Fortunato D’Amico, di Cesare De Sessa, di Massimo Domenicucci mio collega, e di Chiara Felice, architetto come il papà, di Laura Monachesi e di Walter Santoro ed infine da me medesimo.

Ora parliamo di lei e della sua attività di architetto, designer e artista.

Sono nato a Roma nel 1961 e mi sono laureato nel 1988 in Architettura. A Valle Giulia ho iniziato la mia attività didattica e di ricerca, che ha interessato il laboratorio di designer, la scenografia cinematografica e l’utilizzo delle tecniche di immagine dell’architettura. In seguito, ho continuato presso l’Università Tor Vergata l’insegnamento per ciò che concerne la produzione cinematografica e gli effetti visivi.  Nel 1989 ho aperto il mio primo studio di progettazione architettonica, design e arte. 

Studio e utilizzo diverse tecniche a partire dalla fine degli anni Ottanta, mettendo a punto un linguaggio artistico originale dove tecniche classiche si alternano a quelle contemporanee, utilizzate per la produzione di quadri, scenografie teatrali, cinematografiche e video-arte. Nel dettaglio, scelgo tra i miei soggetti preferiti, come architetture classiche barocche, dell’antichità romana e greca e del futuro, e attingo anche dal mondo dei paperi di Carl Barks della Disney, dal Fantasy e dalla fantascienza e dal cinema.

Nel 2023, alla XIV edizione della Biennale Internazionale dell’arte contemporanea e design a Firenze, ho ricevuto il Premio Lorenzo il Magnifico per l’utilizzo delle nuove tecnologie del Metaverso nell’arte contemporanea.

Ci può parlare in modo più preciso della tecnica utilizzata per la sua produzione artistica?  

La tecnica sviluppata in più di trent’anni di evoluzione prende l’avvio dalla seconda metà degli anni Ottanta e può essere così riassunta: dopo un bozzetto di piccole dimensioni su taccuino, approfondisco le suggestioni con una ricerca iconografica di immagini di Piranesi, fotografie, fotogrammi di film, immagini dei paperi di Barks, scenografie e layout di film di animazione o illustrazioni e fotogrammi di film di fantascienza. Le selezioni vengono acquisite mediante scanner, integrate a immagini 3D realizzate ad hoc per il progetto, quindi viene creato il progetto digitale con la dimensione finale; le immagini acquisite, spesso materiale originariamente grezzo e non finito in BN, vengono modificate e ricollocate nel layout del quadro.

Successivamente, i vari livelli vengono ridisegnati a mano oppure stampati su cartoncino per aerografo, mentre lo sfondo viene stampato in forex. La colorazione avviene con tutte le tecniche disponibili, mediante acrilico a pennello, china, matita, pastelli, ecoline, acquerelli a pennelli, pennarelli, glitter, aerografo. Completata la fase dei livelli, questi vengono nuovamente acquisiti con lo scanner, per sostituire le parti grezze del layout digitale con quelle definitive, a questo punto i livelli reali, cartacei, vengono ritagliati con taglierino a mano e successivamente il tutto viene assemblato e incollato mediante colle viniliche e spray adesivi.

Un concetto importante: prima che le varie parti costituenti il quadro vengano incollate rendendo il primo esemplare non più modificabile, vengono acquisite con lo scanner e successivamente pulite mediante un programma di ritocco fotografico, per rendere le immagini pronte per un nuovo assemblaggio del quadro tutto digitale, che lo rende un nuovo originale. Infatti, tra questo quadro, che è nel mondo digitale, e l’altro, che è nel mondo reale, ci sono delle differenze concettuali importanti. Per esempio, le ombre che un livello proietta su un altro, vengono realizzate con l’aerografo nel quadro reale e con l’aerografo digitale nel quadro digitale, che non potrà essere identico a quello reale, in quanto l’artista realizza a mano ogni intervento. Quindi, alla fine del lavoro, ci saranno più opere differenti, in quanto tutto viene realizzato dall’artista a mano sia in digitale che in reale.

Concludendo, il volume “Universi Paralleli” può far viaggiare il lettore in un mondo fantastico, soprannominato “Fantacity”, dove la vita di un giovane romano, che ama l’amicizia e la creatività   si immerge in quei mondi fantastici, in un periodo in cui l’Italia tutta attraversava uno dei momenti più forti e drammatici della sua vita nazionale, repubblicana e democratica.

Ringraziamo Andrea Felice per il tempo che ci ha dedicato e gli auguriamo un sincero in bocca al lupo per il suo primo libro e per gli altri che verranno.

 

Dati tecnici:

Andrea Felice. Universi Paralleli

Editoriale Giorgio Mondadori

pp. 248 – euro 48

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