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Roy Buchanan il chitarrista che rifiutò i Rolling Stones

di Rocco Enzo Castracane

Confesso che, nonostante mi reputi un espertone (ma solo con gli amici) di chitarristi, del personaggio di cui mi occupo in questo articolo mi ricordavo vagamente e solo in merito all’episodio citato nel titolo per cui ho rispolverato vecchie incisioni e il sacro youtube, e me lo sono andato a riascoltare con attenzione.

Cominciamo dall’inizio.

Roy Buchanan, nato a Ozark, Arkansas nel 1939, e cresciuto tra lì e Pixley, California, iniziò la sua carriera professionale a 15 anni, nella rivista Rhythm and Blues di Johnny Otis. Nel 1958, fece il suo debutto discografico con la Chess Records di Chicago, accompagnando Dale Hawkins con l’assolo su “My Babe“.  Due anni dopo, durante un tour a Toronto, lasciò Dale Hawkins per suonare per il cugino di Hawkins, Ronnie Hawkins, e fare da maestro al suo chitarrista, Robbie Robertson. Buchanan suonò il basso sul singolo di Ronnie Hawkins “Who Do You Love?“, tornò successivamente negli Stati Uniti, mentre membri del gruppo di Ronnie Hawkins sarebbero diventati famosi come il gruppo roots rock The Band (questa però è un’altra storia).

Telecaster

Roy Buchanan lo si può senz’altro catalogare come chitarrista e musicista blues, ma viene considerato un pioniere del suono Telecaster (il suo modello di chitarra preferito). Ha lavorato come sideman e come artista solista, ottenendo due album d’oro all’inizio della sua carriera e due album solisti che hanno raggiunto la classifica Billboard. Non ha mai conquistato la fama che avrebbe meritato, ma è considerato un chitarrista molto influente. Guitar Player (rivista specializzata) lo ha elogiato come uno dei “50 migliori toni di tutti i tempi“. Negli anni ’60, Buchanan ha spesso suonato la chitarra come sideman con vari gruppi rock, e in sessioni di registrazione con Freddy Cannon, Merle Kilgore e altri. Ma fedele al suo carattere schivo e lontano anni luce dal mondo dello star system del rock dell’epoca, alla fine degli anni ’60, con una famiglia in crescita, Buchanan lascia l’industria musicale per imparare un mestiere e si forma come barbiere.

Paradossalmente la fama di Buchanan si deve più al suo gran rifiuto di unirsi ai Rolling Stones. Secondo alcune fonti, nel 1969 gli fu offerto di sostituire Brian Jones, ma lui declinò l’invito perché non voleva lasciare la sua famiglia e il suo stile di vita.

Buchanan era un chitarrista molto apprezzato da altri musicisti, ma non era interessato alla fama e al successo commerciale. Preferiva avere il controllo totale sulla sua musica e suonare con la sua fedele Telecaster.

Nel 1971, la PBS Television negli USA trasmette uno speciale intitolato The World’s Greatest Unknown Guitarist (Il più grande chitarrista sconosciuto del mondo), che lo fa conoscere al grande pubblico. Questo lo porta a un contratto discografico con la Polydor Records, per la quale registra cinque album. Tuttavia, Buchanan non è mai a suo agio con il successo commerciale, e detesta l’intervento della casa discografica sul suo processo creativo. Vuole il controllo completo sulla sua musica e questo lo porta a un periodo di inattività discografica a partire dal 1981.

Brian Jones

Le cose migliorano quando nel 1985 Buchanan accetta un contratto con la Alligator Records, un’etichetta che gli dà la libertà che desidera e che porta ai classici “When a Guitar Plays”, “The Blues” e “Hot Wires” (1987). Tuttavia, la vita personale di Buchanan ha le sue complicazioni e la tragedia lo colpisce nel 1987, quando viene trovato impiccato nella sua cella di prigione, dopo essere stato arrestato per ubriachezza molesta. La causa ufficiale del decesso sarà di suicidio, l’anno era il 1988.

Buchanan era un vero maestro della Telecaster, capace di ottenere una grande varietà di suoni con solo chitarra, cavo e amplificatore alzato al massimo. Usava i controlli di volume e tono della chitarra per controllare il volume e il suono (ottenendo un effetto wah wah usando il controllo del tono). Usava anche tecniche come il “pinch harmonic”, il “bend” obliquo, il “volume swell” e il “chicken pickin’”.

Il suo stile era molto ampio, abbracciando il blues, il jazz, il funk, il gospel, il country e molto altro. Era veramente un vero chitarrista da “Crossroads“, come illustrano i succitati esempi musicali.

Roy Buchanan è stato influenzato da diversi chitarristi e generi musicali. Tra i suoi principali ispiratori, possiamo citare:

Roy Nichols, un chitarrista country che suonava con Merle Haggard e che era noto per il suo uso della Telecaster e delle tecniche di bending e picking.

Mundell Lowe, un chitarrista jazz che suonava con Benny Goodman e che era noto per il suo stile elegante e melodico.

Elmore James, un chitarrista blues che suonava con la slide e che era noto per il suo suono potente e distorto.

Les Paul, chitarrista e inventore dell’omonimo modello di chitarra Gibson, noto per il suo uso del multitracking e degli effetti.

Jimmy Smith, un organista jazz che suonava con il suo trio e che era noto per il suo uso del pedale del basso e del drawbar.

Buchanan ha saputo assimilare le influenze di questi e altri artisti e creare il suo stile personale, che ha a sua volta influenzato molti chitarristi famosi, come Eric Clapton, Jeff Beck, Gary Moore e Joe Bonamassa.

Consiglio vivamente la visione e l’ascolto di questo brano su youtube in cui Roy Buchanan si cimenta in un brano classico del repertorio di Jimi Hendrix.

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